LAMIERE

Paolo Scheggi, Lamiera policroma, 1958, lamiere policrome sovrapposte, 70 x 100 cm. Collezione privata

La contaminazione tra parti metalliche circolari si unisce alla presenza di segni e parole, a evidenziare la provenienza “on the road” dei materiali assemblati. Proprio tra i primi lettori dell’opera di Scheggi era la “regina” della Beat Generation, Fernanda Pivano, che nel 1963 scriveva una lunga analisi dedicata all’artista, definendo queste prime opere “New Dada”, create da un giovanissimo artista “sorpreso e avido, impressionabile come la cera, o per dirla più modernamente come una pellicola a 27 Din o 500 Asa”, scriveva, ricordando che alle pareti del suo piccolo studio, ancora a Settignano, erano ospitati versi di poeti, quali Thomas Stearn Eliot: “And I will show you something different from either/Your shadow at morning striding behind you/Or your shadow at evening rising to meet you/ I will show you fear in a handful of dust”.

Ilaria Bignotti

Torna a OPERE / LAMIERE